Rigoletto
Lo spettacolo
Nell'opera di Verdi "Rigoletto", l'epidemia che corrode i palazzi mangia anche via a cuori e corpi, ma il giullare machiavellico nasconde un difetto fatale nel profondo della sua anima: l'amore di un padre.
"E Mantova non è altro che una bara su una zattera lavata nelle vasche d'acqua, tra il fango purulento e un cielo rosso sangue". Tale è come André Suarès descrive Mantova nel suo Viaggio du condottiero. Sotto la sua mano, nessuna parola sembra troppo forte per trasmettere il decadimento della città, "marcia e puzzolente di morte". È questo spirito fatale della città?
Nello spazio di tre atti perfettamente ben definiti, le paludi ancora una volta copriranno tutto. Indubbiamente le più grandi opere di Verdi sono statei ispirate dalla macchinazione implacabile di sventura, dalla forza irresistibile del destino. Quante maledizioni, quante corse verso l'abisso, quanti personaggi fuori di sé, che cercano per un momento di agire e di esistere, ma presto spazzate via da una fatalità furiosa! Rigoletto è forse l'esempio più perfetto di questo, una dimostrazione quasi astratta. Tre personaggi a malapena con un nome, più come archetipi: un principe sconsiderato e immorale, il suo giullare machiavellico e una ragazza giovane e innocente.
Ma la tragedia si afferra al difetto fatale che Rigoletto nasconde nel profondo della sua anima: l'amore di un padre.
Eseguita in italiano
Daniele Callegari, Direttore
Jérôme Savary, Regia
Michel Lebois, Scenografia
Jacques Schmidt, Emmanuel Peduzzi, Costumi
Alain Poisson, Luci
Alessandro Di Stefano, Maestro del coro
Piotr Beczala, Il Duca di Mantova
Zeljko Lucic, Rigoletto
Nino Machaidze, Gilda
Dimitry Ivashchenko, Sparafucile
Sylvie Brunet, Maddalena
Cornelia Oncioiu, Giovanna
Simone Del Savio, Il Conte di Monterone
Florian Sempey, Marullo
Vincent Delhoume, Matteo Borsa
Alexandre Duhamel, Il Conte di Ceprano
Ilona Krzywicka, La Contessa
Marianne Crebassa, Paggio della Duchessa