H‐moll Missa di Bach: Eglise St Germain des Près

Lo spettacolo

Quintessenza del suo genio, la Messa in Minore è senza dubbio l'opera più bella che Bach ha lasciato in eredità ai posteri, il culmine di una vita, anche se scritta in modo discontinuo — l'opera riunisce alcuni brani scritti e suonati separatamente — il tutto formando un insieme perfettamente equilibrato e omogeneo, che colpisce per la sua varietà di stili e contrasti: Il Sanctus fu composto per il giorno di Natale del 1724 Kyrie e Gloria furono scritti nel 1733 per Federico Augusto, a sostegno della sua richiesta di nomina a compositore della Corte Reale Polacca e dell'elettorato della Sassonia. Chiamata 'Missa Brevis' e scritta in si minore, è descritta originariamente da Bach come 'un esempio insignificante delle mie capacità musicali'. Fu molto più tardi, tra il 1747 e il 1749, l'anno prima della sua morte, che Bach decise di estendere la Messa a Crédo e Agnus Dei, sia con nuove composizioni sia utilizzando parti di cantate precedenti.

Dopo aver scritto le due Passioni, Bach sembra rivelarsi prima di lasciare questo mondo, e di essere in pace con se stesso. Non ha più bisogno di dimostrare il suo talento, né di abbagliare nessuno, ma solo di mettere l'ordine in una grande ripetizione finale, il tutto in un'opera senza pari. La Messa in Si non è solo il concentrato di tutta l'arte di Bach, ma anche l'ammissione di tutta la sua filosofia. Scegliendo il Credo niceno, il più ecumenico, il più universale, il più profondo e il meno usato nella musica sacra, Bach firma con la serenità di colui che presto se ne andrà, una vera e propria ode all'umanità, alla riconciliazione. Questo monumento è scritto per 5 solisti e coro che il più delle volte è diviso in 5 o anche 6 e anche 8 voci distinte, e ha 27 parti di cui 16 cori. Nulla è superfluo, tutto è legato in una sequenza logica, indispensabile, che ci rimette a fuoco e ascoltiamo con sete fino all'ultima nota Mai data nella sua totalità durante la vita del suo compositore, questa partitura di proporzioni insolite è una vera sintesi di musica polifonica barocca. La ricchezza unica del suo linguaggio musicale apre la strada al periodo classico e continua a nutrire tutti gli stili musicali.